Abilita in natura concept 300x300

L'idea: La FENALC (accreditata presso il Comitato Italiano Paralimpico) opera ormai da qualche anno nel settore dello sport e delle attività ludico creative rivolte a ragazzi diversamente abili.

Il progetto presentato si colloca proprio in quest’ottica e consiste in campi educativi e ludico-sportivi (all’aria aperta a contatto con la natura in campagna, montagna, mare e laghi), rivolti a gruppi di ragazzi diversamente abili.

Il progetto prevede la realizzazione di diversificate attività ludico-sportive rivolte a ragazzi diversamente abili in cui gli stessi possano confrontarsi, crescere, realizzare attività ludico-motorie all’aria aperta, in un clima di integrazione e di valorizzazione delle diversità, quali ricchezza di ciascun individuo.

Questo progetto si pone l’ambizioso obiettivo di integrare ragazzi con disabilità lieve in un contesto dove il divario con la società è maggiore: nel mondo dello sport e del turismo.

In particolare, le attività ludico – sportive proposte dalla FENALC nel presente progetto possono essere così sintetizzate:

- attività di turismo sportivo per ragazzi diversamente abili e/o in situazione di disagio psico-sociale: escursioni e gite a piedi, in bicicletta e trekking presso siti naturalistici e paesaggistici che aderiranno al progetto.

passeggiate ed escursioni a cavallo, che saranno precedute da corsi collettivi di equitazione, da realizzare presso maneggi gestiti da Associazioni sportive aderenti alla FENALC. Durante i corsi ai partecipanti saranno proposte attività di: conoscenza ed esplorazione del maneggio, box, selleria, cura e preparazione dei cavalli, esercizi di equitazione; esercizi di guida, di orientamento e psicomotori, esercizi equestri associati a ritmi musicali, passeggiate ed escursioni, accompagnamento dei cavalli in paddock. Particolare importanza viene data alla cura e pulizia del cavallo, con l’obiettivo di aiutare il ragazzo a imparare a trovare la soluzione di situazioni problematiche (problemsolving) sviluppando la propria autonomia. Far crescere la “responsabilità” e la capacità epimeletica (ovvero del prendersi cura di…) che si sviluppa verso il “proprio” cavallo, può rappresentare un primo passo verso la generalizzazione di tale competenza nei confronti di sé stessi e delle proprie cose.

- attività sportiva legata all’ambiente naturale della montagna (arrampicate, escursioni in mountain bike, escursioni a piedi nei boschi, nei parchi e su sentieri montani, ciaspolate),

attività sportiva legata all’ambiente naturale della mare: nuoto, immersioni, beach volley e beach soccer.

- attività specifiche finalizzate alla riabilitazione e al recupero relazionale dei soggetti coinvolti: ippoterapia e pet-terapy.

Crediamo fortemente nelle potenzialità riabilitative di terapie basate sul contatto con gli animali: in particolare, il rapporto fra il disabile e animali rappresenta un’esperienza pedagogica apprezzabile, in cui sono coinvolti molteplici aspetti del soggetto: motricità, affettività, capacità di relazione e di comunicazione.

Le esigenze rilevate:

Troppo spesso gli interventi sociali e culturali finalizzati al recupero e all’integrazione di soggetti con disabilità vengono concepiti come attività settarie, che invece di mirare all’integrazione dei destinatari tendono ad isolarli ulteriormente dal loro contesto sociale di appartenenza.

Questo progetto si propone come ponte per unire il mondo delle persone diversamente abili con quello delle persone cosiddette “normodotate”, portando questi due gruppi a contatto l’uno con l’altro proprio dove il divario è maggiore: nel mondo dello sport e del turismo.

In particolare: le Attività sportive proposte rispondono alla necessità alla necessità, per i ragazzi disabili,di imparare ad affrontare positivamente situazioni nuove, a migliorare e affinare alcune abilità prassico-motorie, a sviluppare la propria autonomia e autostima.

Il Progetto mette l’ambiente naturale al centro delle attività, divenendo teatro di un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla cura ed alla riabilitazione di persone con differenti problematiche, patologie o disabilità, all’incremento della salute e del benessere, per un miglioramento della qualità della vita.

Gli obiettivi perseguiti:

Le attività all’aria aperta, in campagna ed in montagna (anche grazie all’ausilio del cavallo) per un ragazzo disabile, rappresentano una esperienza importante in cui vengono coinvolti molteplici aspetti: la motricità, l’affettività, la capacità di relazione e di comunicazione.

Il progetto si propone di aiutare il disabile a migliorare la propria capacità di adattamento, ad imparare ad affrontare positivamente situazioni nuove, a migliorare e affinare alcune abilità prassico-motorie, a sviluppare la propria autonomia, partendo da situazioni specifiche inerenti le attività a contatto con la natura, per via via imparare a generalizzare tali acquisizioni e trasferirle anche nella vita quotidiana, nonché ad aumentare la propria autostima.

  • Sul piano motorio si propongono dei percorsi mirati all’acquisizione di nuovi schemi motori sviluppando le qualità come la coordinazione, l’equilibrio, la destrezza in armonia e ritmicità.

  • Sul piano emotivo e relazionale si intende utilizzare la natura e le ricchezze che essa offre con l’obiettivo di aiutare il ragazzo disabile a confrontarsi con la realtà delle proprie paure e con la propria aggressività, rapportandosi direttamente con le regole dell’ambiente e del gruppo e imparando ad interiorizzarle e a rispettarle.

L’attività motoria-sportiva (specialmente se realizzata all’aria aperta, in campagna ed in montagna) favorisce la sperimentazione di una immagine positiva di sé e, in questo senso, può produrre una variazione nella percezione del proprio corpo che viene “riconosciuto” in modo nuovo, con nuove possibilità e risorse. L’apprendimento motorio è condizionato da fattori fisici, cognitivi, psicologici e motivazionali.

La persona disabile, specie con deficit psichiatrico, sembra spesso scarsamente motivata all’apprendimento di nuove abilità e questo può dipendere dal “sentimento di impotenza appresa” che si aggiunge alla disabilità principale.

Il progetto, pertanto, punta particolarmente a raggiungere i seguenti obiettivi operativi:

Socializzazione tra i ragazzi normodotati e disabili nei momenti di condivisione delle varie attività proposte.

Insegnare ai ragazzi (sia diversamente abili che normodotati) il rispetto del compagno, della natura, delle regole, del lavoro e degli animali, nonché Incentivare nei ragazzi diversamente abili la fiducia in se stessi e l’autostima.

Sviluppo della capacità di eseguire esercizi motori, di coordinazione corporea e coordinamento e autonomia nella guida oltre al potenziamento della manualità, il miglioramento della postura e dei tempi di attenzione.

Rafforzare la sensibilità verso dimensioni relazionali e comunicative (convivenza fra pari, collaborazione, accettazione dei propri e altrui limiti, aiuto vicendevole e mediazione dei bisogni, assunzione di responsabilità).

Superare il concetto pietistico dell’attività per disabili, per spostarsi sul terreno in cui il disabile trova la propria motivazione nell’affrontare, contando prevalentemente sulle proprie capacità, delle prove con livelli di difficoltà adeguati.

Il progetto pertanto si propone come comunità educativa e familiare, tentando di coniugare la scientificità e professionalità degli interventi ad un ambiente sereno e rassicurante quale possono essere la campagna e la montagna, che costituisca una nuova possibilità di crescita e sviluppo della personalità attraverso un percorso formativo a misura d’uomo, per far raggiungere ai ragazzi disabili una realtà individuale.

Le metodologie di intervento previste: L’attività sportiva e quella ludico ricreativa, anche attraverso l’uso di animali quali il cavallo e il cane, prevede momenti di comune incontro finalizzati allo sviluppo della dimensione psico-motoria e sociale degli allievi diversamente abili.

In preparazione di tale attività sono previste sia attività teoriche, sia una preparazione atletica predisposta dall’insegnate dell’area motoria.

I nostri operatori utilizzeranno delle metodologie, che passano sostanzialmente attraverso le seguenti due fasi:

Ipotesi di lavoro, tenendo conto delle caratteristiche individuali di ogni soggetto, del suo tessuto sociale di origine, della sua globalità psicofisica;

Verifica delle ipotesi di lavoro, tramite l’analisi dei risultati prodotti.

E’ da sottolineare che i nostri interventi, pur essendo ambientati in un ambiente ludico, si sviluppano su obiettivi specifici ed individualizzati, secondo procedure che incentivano la partecipazione attiva del praticante e sulla base delle sue reali abilità e predisposizioni.

I risultati attesi: I principali risultati attesi per i ragazzi disabili che parteciperanno alle attività sono i seguenti:

1. il primo obiettivo (e anche più immediato) è quello di consentire ai ragazzi meno fortunati, e diversamente abili di divertirsi, di migliorare il loro benessere psico-fisico e di aumentare la concentrazione e l’attenzione, di migliorare la coordinazione del proprio corpo, nonché migliorare l’equilibrio statico-dinamico: agilità, ritmo, equilibrio e postura;

2. Promuovere la socializzazione e la collaborazione tra compagni e tra ragazzi diversamente abili e normodotati. Creare occasioni di incontro, di aggregazione e di condivisione attraverso l’accettazione di regole di convivenza, mirate alla valorizzazione della persona nella sua unicità, regole che “hanno un senso” e “danno un senso” all’esperienza che si vive.

3. Offrire uno spazio “diverso” rispetto a quello della famiglia, scuola o dell’attività lavorativa organizzata, spazio che si caratterizza per il suo aspetto di “normalità” e di incentivazione alla sperimentazione di sé, in un contesto che seppur in parte è strutturato, si propone comunque ricco di stimoli.

4. Insegnare ai ragazzi (sia diversamente abili che normodotati) il rispetto del compagno, della natura, delle regole, del lavoro e degli animali.

6. Incentivare nei ragazzi diversamente abili la fiducia in se stessi e l’autostima.

Trasferibilità del progetto e/o dei risultati :Il progetto potrà essere facilmente trasferibile in altre realtà territoriali. La stessa FENALC, in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico potrà in caso di successo riproporre le attività, grazie ai propri circoli presenti su tutto il territorio nazionale, anche ad altri contesti territoriali.

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